sabato 21 gennaio 2012

La Sgarza ciuffetto

Ardeola ralloides



La Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides, Scopoli, 1769), è un Airone appartenente all'ordine Ciconiiformes, famiglia Ardeidae.
Ardeide di taglia modesta e di aspetto compatto, simile per dimensione alla Nitticora o al Guardabuoi, ma di corporatura più snella ed il becco più lungo e sottile. Il corpo si presenta affusolato, il collo è grosso e relativamente corto.
I due sessi sono simili, con abito che presenta variazioni stagionali abbastanza definite.



L'abito nuziale è caratterizzato da colorazione giallo-fulva, prevalente sul capo, sul petto e sul collo, dove il piumaggio è morbido e allungato, con striature brune più accentuate sui lati e sulla parte dorsale del collo. La testa e la nuca presentano un lungo ciuffo di penne cadenti, di colore giallastro o crema con striature brune o ruggine. Il dorso è caratterizzato da piumaggio morbido e sericeo, di color fulvo-castano uniforme al centro e più chiaro verso le ali, che progressivamente tendono al crema. Il ciuffo nucale (cresta) lungo e cadente gli è valso il nome comune di Sgarza (Airone) Ciuffetto. Tendenti al bianco la parte inferiore della schiena, la coda, la gola e l'addome. Il becco è sottile e appuntito, con tonalità verdi e azzurre alla base e la punta nera. La zona oculare, in continuità con il becco, presenta colorazione azzurro-verde. L'iride è gialla, le zampe giallastre tendono al rosato-arancio durante il periodo riproduttivo.


In inverno presenta variazioni di tonalità e intensità dei colori, con il ciuffo meno sviluppato ed il piumaggio del collo e della parte superiore del dorso più decisamente striato di castano. Il dorso assume tonalità più giallastre. Il becco vira decisamente al giallo alla base e tende a perdere le tonalità azzurre, la punta si presenta verde scuro. Le zampe sono gialle.



Gli esemplari giovani presentano le parti superiori del mantello più tendenti al grigio e al bruno rispetto all'adulto. La testa, il collo e la parte laterale del petto appaiono macchiettate e striate di bruno, nel complesso piuttosto scure. Le penne remiganti e le copritrici alari presentano una striatura scura poco accentuata, la coda è orlata di bruno, il becco giallastro, le zampe più scure rispetto all'adulto.



In volo l'aspetto dell'adulto si presenta complessivamente chiaro, grazie alla parte inferiore delle ali e della coda biancastre o bianco-crema, in contrasto con il mantello più scuro che appare meno visibile, e vista dal basso la Sgarza può essere confusa con Garzette, Guardabuoi e Nitticore.


L'altezza è intorno ai 50 cm, con apertura alare 80-90 cm circa ed un peso variabile tra 750÷1000 grammi.
Tra gli Ardeidi risulta una delle specie meno rappresentate nel nostro Paese.



Predilige le zone paludose con abbondante vegetazione o con canneto rado, ma frequenta anche risaie, canali, stagni e praterie allagate. Vive isolato o in gruppi composti da pochi esemplari ma tende all'aggregazione all'epoca della nidificazione, quando solitamente si unisce a colonie (garzaie) in cui sono presenti altre specie di Ardeidi gregari. Di solito si installa nella colonia piuttosto tardivamente rispetto alle altre specie, tra le quali privilegia la vicinanza di Nitticore e Garzette. Il nido è costituito da materiali piuttosto grossolani e viene prevalentemente costruito su arbusti di salice e ontano nero, più raramente a terra nei canneti. A partire dalla metà di maggio la femmina depone da 4 a 6 uova chiare, di tonalità tendente al verde/azzurro, di dimensione media (39 x 28mm, 16 grammi circa). La schiusa avviene dopo 22-24 giorni, la cova vede alternarsi i due membri della coppia. I pulli abbandonano il nido e compiono i primi voli dopo il primo mese di vita, indicativamente nel mese di Luglio, e in Settembre sono pronti per la migrazione.


Durante il volo il battito delle ali è regolare e non troppo veloce, il collo viene mantenuto in posizione arretrata ma, a causa della lunghezza poco pronunciata, la curvatura tipica degli Ardeidi viene mascherata dal piumaggio abbondante. Il collo appare quindi corto e tozzo, con un evidente pronunciamento simile ad un gozzo, la testa è tenuta arretrata ed il becco aguzzo fende l'aria. Una posizione simile del collo è spesso assunta durante la sosta su posatoio.



L'alimentazione è basata su invertebrati acquatici, insetti, anfibi, pesci, crostacei, piccoli mammiferi. Le tecniche di caccia prevalentemente utilizzate sono l'appostamento da fermo (standing), spesso con i piedi tenuti al bordo dell'acqua o anche da posatoi di poco rialzati, o la camminata lenta (walking slowly) in acque basse.


È specie migratrice diffusa in Europa meridionale, Medio Oriente e Africa.
Nidifica in Spagna e sporadicamente in altre zone dell'Europa meridionale, tra cui la Camargue, ed in Italia. È un airone piuttosto raro alle nostre latitudini, e difficilmente il numero degli esemplari presenti in una colonia supera la decina. In un censimento compiuto nel 1981 la popolazione italiana fu stimata in 300 coppie, oggi probabilmente in aumento. Abbastanza diffuso in Pianura Padana lungo il Po ed i sui affluenti nonché nelle aree di Lombardia e Piemonte a prevalente coltura risicola, nel delta del Po, nelle valli di Comacchio e in altre zone umide dell'Emilia Romagna. Presente nelle zone umide di Toscana e Puglia con sporadici avvistamenti in altre Regioni.


Airone di abitudini tendenzialmente crepuscolari, manifesta un comportamento simile a quello della Nitticora: di giorno rimane solitamente in riposo tra la vegetazione, riservando la maggior parte delle attività al sopraggiungere della sera o durante le ore notturne. Normalmente silenzioso, solo occasionalmente nel periodo riproduttivo emette un rauco "grè" che può apparire simile a quello del Germano reale.

Di norma migratore, arriva in Italia dall'Africa in Aprile-Maggio e in Settembre compie il tragitto inverso. Poco amante del freddo, in qualche raro caso può fermarsi in Italia per lo svernamento, preferibilmente in aree palustri prossime al mare in grado di garantire temperature miti.





Afrikaans: Ralreier
Arabo: البلشون الذهبي
Asturian: Garcina de Cámbaros
Azerbaigiano: Sarı vağ
Bielorusso: Жоўтая чапля
Bulgaro: Гривеста чапла
Bretone: Ar gerc'heiz-kranked
Catalan: Martinet ros, Toret
Catalan (Balears): Toret
Ceco: Volavka vlasatá
Gallese: Crëyr melyn, Crёyr Melyn
danese: Tophejre
Tedesco: Rallenreiher
Greco: (Ξανθός) Κρυπτοτσικνιάς, Βορτακοφάγος, Κρυπτοτσικνιάς
Greek (Cypriot): Βορτακοφάγος
Inglese: Common Squacco Heron, Squacco Heron, Squacco Pond Heron, Squacco Pond-Heron
Esperanto: Ralardeo
Spagnolo: Garcilla Cangrejera
Estone: Koldhaigur, koldhaigur (tiigihaigur)
Basco: Lertxuntxo karramarrozalea, Martinet ros
Finlandese: Rääkkähaikara
Faraonese: Topphegri
Francese: Crabier chevelu, Héron crabier, Héron crabier chevelu
Irlandese: Corr Scréachach
Galiziano: Garza caranguexeira, Martinet ros
Ebraico: אנפית סוף
Croato: Žuta Caplja, Žuta Čaplja
Ungherese: Üstökös gém, Üstökösgém
Armeno: [Deghin Taregh ], Դեղին Տառեղ
Islandese: Relluhegri
Italiano: Sgarza ciuffetto
Giapponese: kammurisagi, kanmurisagi
giapponese: カンムリサギ
Georgiano: ყვითელი ყანჩა
Kazakh: Сары құтан
Kwangali: Hakaruu
Latino: Ardeola ralloides, Ardeola ralloides ralloides
Lituano: Geltonasis garnelis
Malgascio: Andevondangoro, Fiandrivoditatatra, Fiandrivoditatratra, Mpiandrivoditatatra, Mpiandrivoditatra, Mpiandrivodytatatra, vano
Macedone: Жолта (Гривеста) чапја
Maltese: Agrett Isfar
Olandese: Ralreiger
Norvegese: Topphegre
Polacco: czapla modronosa
Portoghese: garça-carangueijeira, Garça-caranguejeira, papa ratos, Papa-ratos
Portoghese (Brasile): garça-carangueijeira, Garça-caranguejeira
Romansh: Irun brin
Russo: Zholtaya Tsaplya, Желтая прудовая цапля, Желтая цапля, Жёлтая цапля, Цапля желтая, Цапля желтая прудовая
Slovacco: čaplička vlasatá, volavka vlasatá
Sloveno: copasta caplja, čopasta čaplja
Albanese: Çapka e verdhë
Serbo: žuta caplja, žuta čaplja, Жута цаплја
Sesotho: Kokolofitoe
Svedese: Rallhäger
Swahili: Kingoyo Njano
Turco: Alaca Balıkçıl, alaca balykçyl, Toparak
Ucraino: Жовта чапля, Чапля жовта , Чепура
Mandarino: 白翅黄池鹭

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